Appello di docenti, esperti e storici dell’arte all’Ars per il ritiro del “ddl di riforma dei Beni culturali”

Di seguito è riportato il testo dell’appello che la nostra consulta ha firmato, insieme a tante altre consulte e a numerosissimi colleghi :

 “È veramente grave che, dopo decenni di violenze e di mortificazioni del patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico della Sicilia, ancora oggi si voglia continuare a offrire alla speculazione edilizia una ulteriore occasione di saccheggio! Noi sottoscrittori di questa lettera aperta non facciamo parte della categoria dei conservatori che si oppongono a qualsiasi cambiamento in maniera preconcetta. Siamo convinti della necessità di semplificare le norme e anche di sperimentare forme nuove di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, recependo alcune delle innovazioni sperimentate a livello nazionale negli ultimi anni e soprattutto valorizzando le professionalità culturali, tornando ad assumere per concorso specialisti dei beni culturali nelle strutture pubbliche ormai esangui, riconoscendo alle professionalità che operano da decenni negli assessorati il profilo e il ruolo specialistico adeguato, creando opportunità di lavoro qualificato per i tanti liberi professionisti formati nelle nostre università anche attraverso il partenariato pubblico-privato, in particolare, con il mondo del terzo settore, sollecitando la partecipazione attiva dei cittadini e delle forze migliori della società e spazi di economia sana, pulita e sostenibile, nello spirito della Convenzione europea di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società. Con questa lettera aperta chiediamo il ritiro immediato del ddl 698/2020 posto alla discussione delle Commissioni del Parlamento Regionale Siciliano, che nulla ha a che fare con le esigenze di miglioramento delle politiche culturali siciliane, e invitiamo a un’azione collettiva di contrasto all’approvazione tutti coloro che riconoscono nel patrimonio monumentale e paesaggistico della Sicilia un valore universale e un diritto costituzionale di tutti gli Italiani: l’articolo 9 della nostra bella Costituzione affida alla Repubblica (intesa anche come comunità di tutti gli Italiani) il compito di tutelare il paesaggio e il patrimonio culturale dell’intera Nazione, Sicilia compresa!
Riteniamo scandaloso l’obiettivo speculativo sotteso a questo disegno di legge che, cavalcando l’onda popolare delle legittime istanze di semplificazione e sotto le mentite spoglie del recepimento della normativa nazionale, nella sostanza mira a scardinare l’intero sistema dei vincoli posti a salvaguardia del nostro millenario patrimonio culturale e paesaggistico. Consideriamo inacettabili i malcelati tentativi di: esautorare le Soprintendenze dal ruolo di garanti della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, la cui funzione di garanzia del bene comune andrebbe al contrario rafforzata, anche favorendo sempre più una tutela sociale “dal basso” con il coinvolgimento dei cittadini; delegare ai comuni e ai consorzi di comuni il compito di rilasciare autorizzazioni e valutazioni di compatibilità paesaggistica delle opere edilizie, senza considerare l’efficacia anche nell’ordinamento regionale siciliano del dpr 31/2017 che prevede per tante tipologie di intervento paesaggistico procedure autorizzatorie semplificate;  spostare il processo autorizzativo degli interventi sui beni paesaggistici dal livello regionale e tecnico delle Soprintendenze a quello locale e politico dei comuni, determinando una inevitabile maggiore “sensibilità” alle istanze particolaristiche degli elettori; demandare le autorizzazioni per interventi di demolizione e/o trasformazione di beni monumentali al Dirigente Generale dell’Assessorato dei Beni Culturali, che in virtù dello spoil system sarebbe oggetto di costanti pressioni da parte della politica; privare l’Assessorato dei Beni Culturali della redazione dei piani paesaggistici a favore dell’Assessorato Territorio e Ambiente di concerto con i comuni, senza considerare la profonda differenza di competenze tra i due assessorati e l’assenza di profili professionali specializzati nella tutela del paesaggio in carico all’Arta e alle amministrazioni comunali, mentre andrebbe favorita la collaborazione e l’integrazione tra competenze e professionalità;  consentire una sostanziale sostituzione dei privati, che non si criminalizzano affatto, rispetto all’azione delle istituzioni regionali nella valorizzazione dei beni monumentali e paesaggistici, generando pesanti ingerenze politiche anche nella gestione dei Parchi, dei Musei e dei Centri; il ruolo dei privati deve essere integrativo e non sostitutivo rispetto alla pubblica amministrazione, sperimentando semmai forme innovative di partenariato pubblico-privato;  scardinare l’assetto legislativo della tutela attraverso la sostanziale abrogazione della l.r. 80/77 e della l.r. 116/80 che regolano le competenze e le funzioni del sistema regionale dei beni culturali e paesaggistici. L’assetto delle Soprintendenze uniche siciliane, paradossalmente, è stato assunto a modello normativo per l’intera Nazione dal Ministero dei Beni Culturali! Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio è peraltro vigente anche in Sicilia da 16 anni, in virtù del recepimento dinamico della norma nazionale. Ci eravamo illusi che in tanti avessero compreso quanto le speculazioni edilizie del passato abbiano mortificato e danneggiato il patrimonio siciliano compromettendone non solo il valore ed il significato ma anche l’intrinseco potenziale economico. Vorremmo che la Sicilia torni a essere un luogo di innovazione e anche di sperimentazione di standard qualitativi internazionali di altissimo profilo nella tutela, valorizzazione, comunicazione e gestione del patrimonio culturale. E invece con grande tristezza constatiamo ancora continui e autolesionistici tentativi di aggressione al patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico siciliano. La miope classe dirigente, come Saturno, per non perdere il potere divora i suoi figli. Condividiamo tutti insieme questo appello apponendo le nostre firme”.

per firmare la petizione:

http://chng.it/FHMX6MKW5P

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